Una giornata diversa, piacevole e ispirativa quella di domenica scorsa, passata al Circolo degli Artisti dove si é tenuto il Green Bistrot. Vorrei, innanzitutto, ringraziare i ragazzi di YogAyur, per avermi segnalato questo evento e in particolare Federico che mi ha proposto di documentarlo fotograficamente (chissà che questo non possa essere l´inizio di una bella collaborazione). Il mio interesse verso un´alimentazione sempre piú in linea con i ritmi della natura, e più “green” ben si sposa con la filosfia di YogAyur di ricerca continua verso un Naturale Benessere. Sarebbe bello pensare di unire il potere di espressione della fotografia di Food per “attirare lo sguardo” verso una dieta salutare e fondamentale per il benessere del corpo.
Ma per ora torniamo ai giardini del Circolo, perchè proprio lì tra gli stand di ristoratori, scuole di cucina, rivenditori e pasticceri che presentavano in maniera creativa la loro idea di prodotti e cucina vegetariana (e/o vegana) ho realizzato che si puó fare, che qualcosa sta cambiando. Mi é piaciuto infatti vedere la grande partecipazione di famiglie con bambini (il cambiamento inizia da loro), ma il pubblico era abbastanza eterogeneo, eravamo tutti lí con un unico interesse: assaggiare, gustare e conoscere tante ricette diverse e talvolta innovative.
Come ad esempio le “Patate arinda bio-cotte” preparate con un filo d´olio e cotte con la “friggitrice ad aria” servite con salse sfiziose tutte artigianali tra cui l´ “affumicata” e la “wasabi”, che come promesso dalla cuoca del Food on The Road era delicatissima. Le patate erano croccanti saporite e leggere. Sicuramente riproveró a fare la “pappa al pomodoro” rivisitata, cioé fatta con il pomodoro a crudo. Sará stato per la presentazione curata e raffinata o la filosofia del Food on the Road ma tra i vari stand questo é stato il mio preferito.
Ispirata dal mood della giornata, dai profumi e dal sole, ho scattato tante foto. Simona, la mia amica, mi ha accompagnato, aiutato nell´assaggio e mi ha soprattutto sopportato mentre le facevo fare da modella per qualche scatto di “food”. Qui poi abbiamo incontrato anche i nostri amici dello Yogayur con i quali ci siamo scambiati consigli e opinioni sugli stande sui prodotti. Tutti noi siamo rimasti favorevolmente colpiti dai sapori e dalla varietá di ricette vegetariane presentate.
Come potevo non fotografare la, sicuramente fotogenica e d´effetto, Ape Romeo, subito all´ingresso del giardino. Lo street food di qualitá é rappresentato da questa apetta che gira di solito nel quartiere Prati. Qui portavano all´assaggio piccole delizie: dalla “Pizza e Fichi” ai Panini gourmet, tutti vegetariani e con tutti ingredienti ricercati, un esempio, il “Tozzetto con finocchio, verza e gelsomino fermentato con papaya arrosto e mostarda di Cremona”.
Subito di fronte poi, c´era lo stand della scuola di cucina TuChef che proponeva brevi corsi introduttivi di cucina. Le sedie tutte piene. I piatti meravigliosi, purtroppo non sono arrivata all´assaggio ma le foto ci sono, ci sono.
L´Oste della Bonora, alle prime sembrava un pó fuori posto, ristorante con proposte gourmet della cucina romana, quindi oserei dire, decisamente poco vegetariana. Ma poi, devo ammettere, che é stato lo stand che piú mi ha colpito per lo sforzo di mantenere fede alle sue radici con una rivisitazione di uno dei piatti romani per eccellenza, la trippa, in chiave vegetariana “Trippa di seitan alla romana” (chissá cosa ne penserebbero i puristi?).
Sicuramente hanno riscosso successo le zuppe delicate di Aromaticus, io lo ammetto l´ho saltato. Solo perché lo conosco giá (ottima la qualitá dei prodotti, e ricette da gourmet) e io avrei voluto assaggiare tutto…. come al solito.
Per il reparto dolci c´era la pasticceria Bompiani,. Ecco, qui l´eleganza e la rigidezza delle presentazioni mi ha inibito ma la ricercatezza dei gusti incuriosito, quindi mi sono fermata e ho chiesto. Il pasticcere mi ha raccontato la storia dietro la “torta al cacao e melanzane, pinoli e zeste di arancia”. L´ispirazione gli é venuta assaggiando un giorno la tradizionale ricetta del dolce campano di “melanzane al cioccolato”. Ma come spiegava lui, il sapore della salsa al cioccolato copriva quello della melanzana fritta. Quindi l´idea, usare questo abbinamento per una torta e sostituire le mandorle con i pinoli e i canditi con la zeste di arance. Ascoltare qualcuno che parla con tanta passione di una sua ricetta mi fa pensare che dietro ad una rigida presentazione da alta pasticceria c´é molto di piú. Questa é un´altra ricetta da sperimentare sicuramente.
Qui sotto invece le foto degli instancabili cuochi del Sorpasso, testa bassa e lavorare. Lo gnocco era il protagonista, quindi il cuoco non ha smesso tutto il pomeriggio di “tirare” cilindri di pasta di patate e tagliare I classici gnocchi. Ma nonostante tutto, ha trovato un secondo per spiegare con il sorriso che gli gnocchi nella loro semplicitá sono tradizionali e vegani. Patate, sale e farina, niente di piú e niente di meno.
A metá pomeriggio un gelato, anzi un sorbetto era proprio quello che volevo. Otaleg ha portato una buona varietá di gusti ricercati e abbinamenti simpatici come il sorbetto al peperone, al croccante di noccioline dolci e salate, alle noci pecan o la combo mela e mandorla. Ottimo anche il sorbetto al cioccolato, rigorosamente fondente, ovviamente.
La formaggeria, qui solo una critica, purtroppo io sono del “anche l´occhio vuole la sua parte” e quindi la presentazione di un tagliere di formaggi mi deve far venire l´acquolina in bocca… e invece no. E non era perché erano vegani. (Ma insomma, questa sono io, di certo non era questo il significato di questa giornata).
Tra una passeggiata e un assaggio mi sono anche fermata ad ascoltare il racconto della collaborazione tra Gabriel Bonci, del famoso Panificio Bonci, l´Azienda agricola Poggi , e QB Catering, rivenditore “alla spina”. L´ingrediente e il legame di questi tre personaggi era naturalmente la farina, tutta rigorosamente integrale e macinata a pietra. Se cercate questa farina, é venduta presso il QB (quanto basta), questo peró é l´unico prodotto preconfezionato, motivo? le farine non sono trattate e si rovinerebbero. Quindi il concetto dell´”altro consumo” é: non sprecare, non inquinare e prodotti di qualitá tracciabile. Decisamente in linea con il programma del Green Bistrot. Bonci poi, sembra innamorato di queste farine, stretta la collaborazione con i Poggi conosce tutto delle farine che usa. Ci tiene infine a specificare che il lievito usato é solo quello naturale. Ora bisogna andare a provare questo famoso pane.
La nostra serata si é conclusa con l´arrivo di tanta tanta gente per l´orario di cena, l´accensione dei filari di luci sopra al giardino, che rendeva l´atmosfera ancora piú piacevole e… un fritto di FREETTO. Qui mi ha colpito la lunga attesa… ma con i fritti e soprattutto quelli di qualitá l´attesa é necessaria e meritata. Ottime le “Zoccolette alla Nutella”. Il profumo di fritto (e non la puzza, bada bene), era un indice importante… e poi vedere il cuoco che mangia quello che ha appena “spadellato” vorrá pur dire qualcosa.
Che dire sono andata via con la pancia piena, tante foto e ispirata da nuove ricette. Nella speranza di partecipare a molti altri eventi di questo tipo intanto mi segno sull´agenda il prossimo incontro sul Food sempre al Circolo degli Artisti, quello del 12 Ottobre sullo Street Food in Circolo, sicuramente un tema diverso ma come posso resistere?! Ci vediamo lí.