Per la versione italiana vai a fine post (For the Italian translation go to the end of the post)
Finally I made it. I am on the train and in… eight hours I will be home. Yes it takes a while to me travel back in Rome, trying to find the right connection, between Vallelunga Pratamento-Palermo Centrale-Palermo-Roma. Even that, I don’t want to complain: there are beautiful view out of the windows and I have finally time to write some posts.
Leaving Case Vecchie this blu, white and stone masseria, surrounded from rich vineyard and olive trees hills I have mixed feelings.
Kisses and goodbyes to everyone, rushing to the train, after a month I feel like I want my city, my Rome… friends and caos. But I know I will miss all the breathtaking landscapes. I will miss the food. The smell of flowers and plants… The bees and mosquito?! Well definitely I won’t miss them.
(Fabrizia’s Herbal Garden)
(One of the room windows on the garden)
And nether him, the rooster, and all his friends. When someone tells you that countryside is a silent, quite place. He had never slept there. The howling of the wind during the night, the “barking” of the fox, working sounds in the morning, just after the roosters (more then one) start with their choir. And all other sounds from nature to enjoy (when you are in a good mood or to avoid with some good music if you are not).
Walking in the evenings on this road that you see in the picture, I met a couple of times a fox. In the shadow, or the silhoutte. We just stopped and stared to each other. Well. I will miss this unexpected meetings too.
(Case Vecchie from the back, my walking track everymorning)
When I say I will miss the food I mean also to prepare and share ideas with all the group of ATL-Cooking school in the kitchen. Whe I wasn’t in the office surrounded from recipes to translate and check I spent some times in the kitchen and from Fabrizia ideas, or Enza and Giovanna knowledge and my creativity came out some new good recipes. Then every corner in Case Vecchie is a nice spot for my photos. Here it is one of the recipe I tried to do when I was there. Fabrizia asked me to try it this Watermelon Salad with Tuma Cheese and Sicilian Oregano, I made it, photographed it and enjoyed it. The Tuma cheese is a quite flavourless fresh Sicilian cheese, it is fresh stadium of Pecorino Cheese, it is made without salt so it does not last so long. This cheese with the right tasty oil and seasoning (oregano, salt and vinagreitte) is the perfect companion for the watermelon in this salad that you can use as a starter.
(Watermelon Salad with Tuma Cheese)
(Savoiardi Polizzi way, Biscuit that we tried at least three times with Enza, but she handled it)
Now I reach the airport. Leaning against a wall, while my iphone is charging. I see women in high heels and elegant outfit. Maybe with a perfect makeup on. I am wondering about my rimmel, after the rushing around, lifting my huge 28-kilos-luggage (fullfil of goodies of course) and the “the dance of the bag”, that’s me, usually in the line for the check-in, jumping on the bag, pushing on the corners trying to close the zipper, while I amuse someone that stop to stare me.
But if you look to my luggage now, standing there, it looks as innocente trolley… but I challenge any thief to run away with that. He would sue me for damage to his back.
More than once, I found some pitiful man that while I am trying to drag my red sansonite, up and down trains and steps he decide to help me. And there, I try, I warn him. And he? A smile, “sure” absently. A first trial, he lift it, but… a blush pervades his cheecks. I do not know why for sure, if it is for the effort or for the embarrassment of having to admit that “the heck is really heavy.” Then, their eyes go on me … Is he searching for a Wonderwoman belt or ….?! I wonder. So reached the end of the stairs, I thank him and I always feel a tad satisfied while I am walking away with my bag.
So that’s why… At the airport, I dress casual with holiday hat, a trace of makeup and I put on my feminility (all that I can in this condition) instead of heels and fancy handbags.
And now let’s get luggage to the bag filled with delizie from Case Vecchie. The book of Fabrizia, Coming Home to Sicily: Seasonal Harvests and Cooking from Case Vecchie“well it is not a delicacy “in se” but it is a “book to eat” with your eyes and rich recipes all to try and taste. Then, fresh almonds … Have you ever eaten one?
The jars of jam, honey, sauce, chilies… endless list of goodness born from the sun and passion. From traditional recipes and the expert hands of the group of AnnaTascaLanza Cooking School.
And then last but not least… the mulberries taken fresh off the tree … with a lot of splashing red on me so my jeans and a blouse look like an abstract painting.
(Ripe Mulberries from the Case Vecchie Orchard)
With this post I want to thanks Giovanna for a for spoiling me with all the amazing food she cooked. She is the one that gave me the recipe for the Mulberries Sorbetto (soon a new post with recipe).
To Enza for all our laughting and her endless patience while we trying and trying the same recipes.
To Giovanni, Pompeo and Salvatore, to all of them for being willing to share a pause, a moment for a brioche ice cream, a coffee and a chat in Sicilian. For the “racing” with the car to the station, fresh vegetables and rides on Salvatore’s Vespa.
A special thanks to Costanza, she knows why.
And of course thanks to Fabrizia for the book (signed for me) the hospitality.
Thank you!
(Home Made Pasta made with Enza, fresh pasta decorated with parsley leaf)
(Around Regaleali, Salvatore and his Vespa)
Versione Italiana:
Lasciando Case Vecchie, Sicilia (qualche settimana fa…)
Ce l’ho fatta. Sono sul treno e in… otto ore sarò a casa. Sì, ci vuole un po’ per tornare indietro a Roma, cercando di trovare la giusta connessione, tra Vallelunga Pratamento-Palermo Centrale-Palermo-Roma. Detto questo, non voglio lamentarmi: c’è una bella vista e ho finalmente tempo per scrivere alcuni post.
Lasciando Case Vecchie. Dopo essere stata in questa masseria di pietra, infissi blu e fiori bianchi, circondata da vigneti e colline ricche di alberi d’ulivo per un mese, ho diversi stati d’ animo. Me ne sto andando.Baci e addii a tutti, correre al treno, ora ho voglia della mia città, i miei amici … e caos. Ma so che mi mancheranno tutti i paesaggi mozzafiato. Mi mancherà il cibo. L’odore di fiori e piante… Le api e zanzare ?! Beh, sicuramente non mi mancheranno. E non lui, il gallo del pollaio e i suoi amici. Quando qualcuno ti dice che la campagna è un luogo molto silenzioso. Non ci ha mai dormito lì. L’ululato del vento durante la notte, l’ “abbaiare” della volpe, i suoni dei lavori di campagna la mattina, appena dopo i galli (più di uno) iniziano con loro coro. E tutti gli altri suoni della natura da godere (quando si è di buon umore o da evitare con un po’ di buona musica, se non lo siete).
Passeggiando la sera su questa strada che vedete nella foto, ho incontrato un paio di volte una volpe. In penombra magari solo la silhoutte. Ci siamo fermati e guardate l’un l’altro. Bene. Mi mancheranno anche questi inaspettati incontri.
Quando dico che mi mancherà il cibo, intendo anche il prepararlo in compagnia di tutto il gruppo di ATL-cooking school. Infatti, quando non ero in ufficio circondata dalle ricette da tradurre e testare ho trascorso qualche tempo in cucina e dalle idee di Fabrizia, e la conoscenza culinaria di Enza e Giovanna sono venute fuori alcune buone nuove ricette. Poi, ogni angolo di Case Vecchie è un ottimo punto per le mie foto. Qui è una delle ricetta ho fatto quando ero lì. Fabrizia mi ha chiesto di provare questo Insalata di anguria con la tuma e origano siciliano. L’ho preparata, fotografata e mi è piaciuta. Il formaggio Tuma è un formaggio siciliano fresco abbastanza insapore, è lo stadio fresco di Pecorino, è fatto senza sale in modo che non dura così a lungo. Questo formaggio con l’olio giusto e un gustoso condimento (origano, sale e aceto) è il compagno perfetto per il cocomero in questa insalata che è possibile utilizzare come antipasto.
Sono arrivata all’ aereporto. Appogiata alla colonna, mentre aspetto che il cellulare si ricarichi. Vedo passare donne con tacchi e borsette eleganti. Magari truccate. Chissá il mio rimmel che fine ha fatto, dopo la corsa per riuscire a chiudere la mia enorme borsa da 28,5 kg…stracolma di prelibatezze, monfia in maniera imbarazzante?
Il treno. Salite pesanti e goffe discese. Trasbordi. Treni persi e corse inutili. Sudata dopo aver fatto la “danza della valigia”. Danza che consiste in una serie di movimenti acrobatici che svolgo tutte le volte nei posti più improbabili dell’aeroporto, mentre qualcuno mi guarda affascinato e divertito gettarmi con tutto il peso sopra la mia povera valigia provando a chiudere le zip.
Eppure vista da qui sembra un innocuo trolley… Ma sfido un ladro a rubarmela… Rimarrebbe piegato e dovrei anche risarcirgli i danni alla schiena.
Più di una volta, vedendomi affaticata mentre provo a trascinarmi la mia sansonite rossa, su e giù per treni e scalini ho trovato qualche uomo impietosito. E lì, io ci provo, li avverto. E lui? Un sorriso, un “immagino” distratto. Al primo strappo per sollevarla però, un rossore li pervade. Non capisco mai se è per lo sforzo o se per l’imbarazzo di dover ammettere che “diamine è proprio pesante”. Poi, il loro sguardo mi percorre… forse alla ricerca della cinta da Wonderwoman o.. Chissà?! Io ringrazio e mi sento sempre un pelino soddisfatta mentre me ne vado via con la mia valigia trolley.
Ecco perchè… all’aeroporto, io vesto casual con cappello vacanziero, un filo di trucco e metto su tutta la femminilità (tutta quella possibile in questa situazione) al posto dei tacchi e borse leggere.
E ora torniamo alla borsa stracolma di delizie siciliane. Il libro di Fabrizia, ok non è una prelibatezza ma è un libro da mangiare con gli occhi e ricco di ricette tutte da rifare. Poi, poi le mandorle fresche…voi le avete mai mangiate?
I barattoli di marmellate, il miele, la salsa, i peperoncini…lista infinita di bontá nate dal sole e la passione. Da ricette tradizionali e le mani esperte del gruppo di AnnaTascaLanza Cooking School.
E poi il dulcis in fundo i gelsi…presi freschi freschi dall’albero…con tanto di schizzi rossi, stile quadro astratto su jeans e camicetta.
Naturalmente queste le bontà da Case Vecchie. Ma io non contenta ho comprato la ricotta salata, le brioche e le lenticchie nere.
Avessi potuto portarmi i gelati al gelso e il gelato di ricotta di pecora e grappa delle vigne Tasca che ho preparato mentre ero qui lo avrei fatto di sicuro.
Con questo post voglio ringraziare Giovanna per le attenzioni, per avermi viziato a forza di “manicaretti”, a Enza per le risate e la pazienza infinita mentre provavamo e riprovamo ricette. A Giovanni, Pompeo e Salvatore, tutti loro per essere stati pronti a condividere una pausa, un momento per una brioche al gelato, un caffe e due chiacchiere in siciliano. Per le “corse”in auto verso la stazione, le verdure fresche e i giri in lambretta. Poi un ringraziamento speciale a Costanza, lei sa perchè. E naturalmente un grazie va a Fabrizia per il libro (con dedica) e la sua gentile ospitalità. Grazie!